Preparazione: Materiali, Meditazioni, Insegnamenti. “Risvegliarsi nella Fretta”


invito al percorso
Incontro zoom 23 ottobre 2024

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Una nuova delicatezza
Meditazione/Rilassamento (prima dell’invito)

 

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Presentazione della pratica che ci accompagnerà nel percorso insieme a quella dei tre respiri e della creatività:  

La Fretta
Vorremmo proporvi la pratica con l’energia della Fretta e dell’irrequietezza.
L’energia della Fretta, dell’ansia che spesso ci fa correre dalla sveglia del mattino sino a quando entriamo stanchi nel letto, a volte persino nei sogni!
La Fretta sarà la nostra migliore amica proprio perché ci ricorderà che siamo liberi in ogni momento di stare bene, di fermarci per un attimo prendere un profondo respiro. Iniziamo subito a darci quel rispetto, quell’affetto che crea verso noi stessi una relazione di profonda amicizia; è così che possiamo porre le fondamenta per una relazione sana con gli altri. Regaliamoci momenti di pausa, momenti di amicizia, di gioco e di intimità con noi stessi. Anche un minuto, anche un solo respiro sono un regalo prezioso che interrompe l’ansia che cavalca le nostre giornate e ci ricorda che, nel cuore del riposo, c’è un luogo di pace a cui possiamo accedere in ogni momento, un luogo che nessuno ci può dare e nessuno ci può togliere.

La pratica con l’energia della fretta:
1. Appuntamento. Mi do un appuntamento alla prossima volta in cui sarò nell’energia della fretta.
2. Riconoscimento. Improvvisamente esco dall’oblio e riconosco di essere nell’energia della fretta.
3. Esplorazione. Pur continuando a farmi condurre dall’energia della fretta inizio ad esplorarla. Com’è, dov’è ?Qual è la sensazione generale, come sto? Dov’è nel corpo la fretta? È una contrazione, una pressione, una torsione? Spesso risvegliandomi in questo stato mentale ho la sensazione di essere tra passi indietro al dove dovrei essere, di rincorrere, di essere inseguito …
4. Posso stare bene ora? In questo momento posso rallentare o fermarmi ,rilassarmi per poi adottare un passo, un ritmo, nel quale posso sentirmi a mio agio, nel quale posso permettermi di respirare o devo continuare ad affannarmi nel disagio, nell’ansia? Mi pongo sinceramente questa domanda, senza dare la risposta per scontata e mi metto all’ascolto.
5. Si, posso fermarmi, prendere un respiro … No, non posso fermarmi, starò bene dopo, ora non posso … Quando la risposta è negativa, ascolto profondamente la voce in me che mi spiega che non posso rallentare o riposare, non posso stare bene adesso, dopo…dopo non ora. Possiamo notare come spesso (per non dire sempre) c’è un’idea che si nasconde dietro le argomentazioni della mente, un’idea che sdogana il malessere. Forse potremmo scoprire un’idea tanto radicata, tanto vicino al nostro naso da essere invisibile. Un’idea che molte volte è legata ad un ruolo: bravo figlio, figlia, buon padre, madre, monaco, buddista, cristiano, ateo, brava persona, onesto cittadino, persona concreta ,spirituale o di buon senso, vegetariano, vegano, crudista …. Una delle definizioni di Nirvana è la fine dei concetti, delle convinzioni. Quello che ci fa amare così tanto il cammino del Buddha trasmessoci da Thay è l’invito a lasciar cadere ogni idea, ogni concetto invece di adottarne di nuovi.
Uno splendido insegnamento :Fermarsi e guardare in profondità

 

“Vivere felicemente il momento presente”.
Samatha, fermarsi. Vivere felicemente nel momento presente Vorremmo proporvi la pratica con l’energia della Fretta con un video dal minuto 1:08’ al 1:53’ (35 minuti).

 

“La guarigione è possibile nel momento presente”
Se sai come gestire le piccole miserie della vita quotidiana non avrai bisogno di soffrire“““Se sai come gestire le piccole miserie della vita quotidiana non avrai bisogno di soffrire”

Fermarsi
Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l’uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: “Dove stai andando?” e il cavaliere risponde: “Non so! Chiedi al cavallo!”.

C’è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell’abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni a occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare e apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finché non è troppo tardi. Quella che sto vivendo, pensano molti di noi, non è la mia vita vera: quella appartiene al passato, a quando ero giovane, oppure è rimandata a quando avrò più denaro, o una posizione migliore, una casa più grande, la laurea, una fidanzata, un figlio… E nel frattempo viviamo come in un’eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità.

Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo Internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno. Dentro di noi c’è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.
Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l’arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano.

[…]Fermarsi e vedere sono cose molto vicine. Appena vi fermate le parole della pagina diventano chiare, il problema di vostro figlio diventa chiaro. Fermatevi e guardate: questa è la meditazione di visione profonda. Significa avere una visione intuitiva della realtà. Fermarsi è vedere, e vedere aiuta a fermarsi. I due sono uno. Facciamo così tante cose, corriamo tanto in fretta, la situazione è pericolosa, gli altri ci dicono: “Non stare seduto là, fai qualcosa!”. Forse, fare qualcosa in più peggiora la situazione. Così, potremmo rispondere: “Non fare niente, stai seduto lì!”.
Sedersi, fermarsi, essere se stessi: e poi incominciare da lì. Questo è meditare.
Sedete nella sala di meditazione, a casa vostra, in qualunque altro posto. Ma stare seduti non è abbastanza, dovete sedervi davvero.
Sedete e siate. Sedere senza essere non è sedere. Fermatevi e siate.

Thich Nhat Hanh, Essere pace, Ubaldini editore, 1989.

L’arte di non fare niente in particolare

Nella nostra società, abbiamo la tendenza a considerare il non fare niente come qualcosa di negativo, se non addirittura di malvagio. Ma quando ci perdiamo nelle attività, non facciamo altro che diminuire la qualità della nostra vita. Facciamo a noi stessi un disservizio. È importante, invece, preservare noi stessi, la nostra freschezza e il buon umore, la nostra gioia e la compassione. Nel Buddhismo, coltiviamo la “assenza di scopo”, ed infatti, nella tradizione buddhista, la persona ideale, un “arhat” o “bodhisattva”, è una persona poco occupata, qualcuno che senza un posto di preciso dove andare o qualcosa da fare. La gente dovrebbe imparare come stare lì semplicemente, non facendo niente. Provate a passare una giornata senza fare niente; non la chiamiamo una “giornata pigra”. Eppure, per molti di noi, abituati a correre da una parte all’altra , una giornata pigra è realmente un compito arscite arduo! Non è facile essere e basta. Se riuscite ad essere felici, rilassati e sorridenti, quando non state facendo qualcosa, siete abbastanza forti. Non fare niente porta qualità nell’esistenza, che è molto importante. Così, non fare niente è veramente qualcosa. Per favore, scrivetelo ed mettetelo in evidenza all’interno della vostra casa: Non fare niente è qualcosa.

Traduzione da: Thich Nhat Hanh, Answers from the Heart, Parallax, 2009.

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Presentazione della pratica che ci accompagnerà nel percorso insieme a quella dei tre respiri e della Fretta:

“Fare tutto in modo nuovo”:

Svegliandomi, questa mattina, sorrido:
ho davanti a me ventiquattr’ore completamente nuove.
Faccio voto di viverle in maniera risvegliata.
e di guardare tutti gli esseri con gli occhi della comprensione e dell’amore”

Invito alla creatività e al gioco nel percorso, Il profumo della libertà Audio e Video dalla presentazione nel Sangha:

La proposta per le prossime due settimana è la pratica del “Fare tutto in modo nuovo”, una pratica non solo profonda – in quanto ci mette in contatto con le nostre energie di abitudine – ma anche divertente e creativa.
Posso svegliarmi in modo nuovo, ad esempio lasciandomi ispirare dalle parole suggerite da Thay riportate qui sopra, fare colazione in modo nuovo, in modo nuovo percorrere la strada che mi separa da un negozio o dal luogo del lavoro. Parlare, ascoltare, reagire in modo nuovo….
Posso lavarmi i denti, aprire la porta, mangiare in modo nuovo.
Un’ottima pratica (anche decisamente divertente ) è quella di utilizzare la mano sinistra. Camminare, stare in piedi, dormire in modo diverso dal solito. Ma anche parlare, ascoltare, rispondere, reagire, aspettare in modo nuovo e creativo.
Ricordate il personaggio dell’indiano che faceva tutto al contrario, anche cavalcare, nel film “Piccolo grande uomo” ?
Questa pratica è molto divertente ma ha bisogno di energia.
Come è accaduto altre volte avremo bisogno di un oggetto da poter tenere con noi e che ci inspiri a vivere in modo nuovo questo momento della nostra vita. Possiamo anche lasciarci ispirare dalle decorazioni e dai simboli del Natale, momento di rinascita, e dal nuovo anno che si avvicina.

Sentire è già amare “.   Rilassamento 18’

 

 

Quattro meditazioni silenziose, 20, 15, 10 e 5 minuti:

 

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2022 VIDEO ZOOM 
L’irrequietezza, un’amica inattesa.
Meditazione, rilassamento

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