invito al percorso
Incontro zoom 23 ottobre 2024
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“Una nuova delicatezza “
Meditazione/Rilassamento (prima dell’invito)
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Presentazione della pratica che ci accompagnerà nel percorso insieme a quella dei tre respiri e della creatività:
La Fretta
Vorremmo proporvi la pratica con l’energia della Fretta e dell’irrequietezza.
L’energia della Fretta, dell’ansia che spesso ci fa correre dalla sveglia del mattino sino a quando entriamo stanchi nel letto, a volte persino nei sogni!
La Fretta sarà la nostra migliore amica proprio perché ci ricorderà che siamo liberi in ogni momento di stare bene, di fermarci per un attimo prendere un profondo respiro. Iniziamo subito a darci quel rispetto, quell’affetto che crea verso noi stessi una relazione di profonda amicizia; è così che possiamo porre le fondamenta per una relazione sana con gli altri. Regaliamoci momenti di pausa, momenti di amicizia, di gioco e di intimità con noi stessi. Anche un minuto, anche un solo respiro sono un regalo prezioso che interrompe l’ansia che cavalca le nostre giornate e ci ricorda che, nel cuore del riposo, c’è un luogo di pace a cui possiamo accedere in ogni momento, un luogo che nessuno ci può dare e nessuno ci può togliere.
Meditazione Breve, Riposo nel Sentire.
Meditazione Breve, dall’agitazione alla pace
Rilassamento: L’Agio naturale
“Vivere felicemente il momento presente”.
Samatha, fermarsi. Vivere felicemente nel momento presente Vorremmo proporvi la pratica con l’energia della Fretta con un video dal minuto 1:08’ al 1:53’ (35 minuti).
“La guarigione è possibile nel momento presente”
Se sai come gestire le piccole miserie della vita quotidiana non avrai bisogno di soffrire“““Se sai come gestire le piccole miserie della vita quotidiana non avrai bisogno di soffrire”
Fermarsi
Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l’uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: “Dove stai andando?” e il cavaliere risponde: “Non so! Chiedi al cavallo!”.
C’è qualche somiglianza tra questa storia e la nostra: anche noi stiamo cavalcando un cavallo, non sappiamo dove stiamo andando e non ci possiamo fermare. Il cavallo è la forza dell’abitudine che ci spinge in una certa direzione, senza che noi si possa fare niente: corriamo sempre, e correre diventa il nostro modo di vivere. Spesso siamo così indaffarati che ci dimentichiamo cosa stiamo facendo e persino chi siamo. Persi in mille preoccupazioni, rimpianti, paure, sogni a occhi aperti, ci dimentichiamo di guardare e apprezzare le cose che ci circondano, le persone che amiamo, finché non è troppo tardi. Quella che sto vivendo, pensano molti di noi, non è la mia vita vera: quella appartiene al passato, a quando ero giovane, oppure è rimandata a quando avrò più denaro, o una posizione migliore, una casa più grande, la laurea, una fidanzata, un figlio… E nel frattempo viviamo come in un’eterna parentesi, immersi in una bolla di sofferenza opaca di cui neppure ci rendiamo conto, convinti che le condizioni attuali non consentano alcuna vera felicità.
Anche quando abbiamo del tempo libero, non sappiamo come entrare in contatto con ciò che sta succedendo dentro e fuori di noi. Così accendiamo il televisore, prendiamo in mano il telefono, sfogliamo una rivista, apriamo Internet, qualsiasi cosa pur di sfuggire a noi stessi. Combattiamo tutto il tempo, anche durante il sonno. Dentro di noi c’è la guerra, ed è facile che questo faccia scoppiare una guerra con gli altri.
Cambiare questo stato di cose è possibile, se lo vogliamo. La prima cosa che dobbiamo imparare è l’arte di fermarsi: fermare i pensieri, le abitudini, le emozioni forti che ci condizionano.
Sedersi, fermarsi, essere se stessi: e poi incominciare da lì. Questo è meditare.
Sedete nella sala di meditazione, a casa vostra, in qualunque altro posto. Ma stare seduti non è abbastanza, dovete sedervi davvero.
Sedete e siate. Sedere senza essere non è sedere. Fermatevi e siate.
Thich Nhat Hanh, Essere pace, Ubaldini editore, 1989.
– L’arte di non fare niente in particolare
Nella nostra società, abbiamo la tendenza a considerare il non fare niente come qualcosa di negativo, se non addirittura di malvagio. Ma quando ci perdiamo nelle attività, non facciamo altro che diminuire la qualità della nostra vita. Facciamo a noi stessi un disservizio. È importante, invece, preservare noi stessi, la nostra freschezza e il buon umore, la nostra gioia e la compassione. Nel Buddhismo, coltiviamo la “assenza di scopo”, ed infatti, nella tradizione buddhista, la persona ideale, un “arhat” o “bodhisattva”, è una persona poco occupata, qualcuno che senza un posto di preciso dove andare o qualcosa da fare. La gente dovrebbe imparare come stare lì semplicemente, non facendo niente. Provate a passare una giornata senza fare niente; non la chiamiamo una “giornata pigra”. Eppure, per molti di noi, abituati a correre da una parte all’altra , una giornata pigra è realmente un compito arscite arduo! Non è facile essere e basta. Se riuscite ad essere felici, rilassati e sorridenti, quando non state facendo qualcosa, siete abbastanza forti. Non fare niente porta qualità nell’esistenza, che è molto importante. Così, non fare niente è veramente qualcosa. Per favore, scrivetelo ed mettetelo in evidenza all’interno della vostra casa: Non fare niente è qualcosa.
Traduzione da: Thich Nhat Hanh, Answers from the Heart, Parallax, 2009.
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Presentazione della pratica che ci accompagnerà nel percorso insieme a quella dei tre respiri e della Fretta:
“Fare tutto in modo nuovo”:
Invito alla creatività e al gioco nel percorso, Il profumo della libertà Audio e Video dalla presentazione nel Sangha:
“Sentire è già amare “. Rilassamento 18’
Quattro meditazioni silenziose, 20, 15, 10 e 5 minuti:
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2022 VIDEO ZOOM
L’irrequietezza, un’amica inattesa.
Meditazione, rilassamento