THICH NHAT HANH – LA NOSTRA COMUNICAZIONE È LA NOSTRA CONTINUAZIONE

Tutti gli esseri umani e gli animali comunicano. Generalmente pensiamo alla comunicazione come alle parole che diciamo o scriviamo, ma il nostro linguaggio del corpo, le espressioni del nostro viso, il tono della nostra voce, le nostre azioni fisiche e addirittura i nostri pensieri sono modi di comunicare.

Allo stesso modo in cui un albero di arancio può produrre foglie, fiori e frutti di grande bellezza, un bel essere umano può produrre pensieri, parole e azioni altrettanto belli.

La nostra comunicazione non è neutra: ogni volta che comunichiamo, produciamo più compassione, amore e armonia, oppure più sofferenza e violenza. La nostra comunicazione è ciò che inviamo al mondo, ed è anche ciò che rimane dopo che l’abbiamo lasciato. Di conseguenza, la nostra comunicazione è il nostro karma. Il termine sanscrito karma significa “azione”, e si riferisce non solo all’azione fisica, ma anche a ciò che esprimiamo con il corpo, con le parole e con i pensieri e le intenzioni.

Nel corso di ogni giornata, produciamo energie di pensiero, parola e azione. Comunichiamo in ogni momento, con noi stessi o con gli altri. I pensieri, le parole e le azioni fisiche sono le nostre manifestazioni. Noi tutti siamo le nostre azioni. Siamo ciò che facciamo, non solo con il corpo, ma anche con le parole e con la mente. Il karma è la triplice azione dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni fisiche.

Pensare è già un’azione. Anche se non ne vediamo la manifestazione, è presente come energia potente. Il pensiero ti può spingere a fare o a dire cose distruttive, così come può creare una grande quantità di amore. Ogni pensiero è destinato a dare un frutto, a volte nell’immediato, a volte in un momento successivo. Quando crei un pensiero di odio, rabbia o disperazione, quel pensiero è un veleno che nuoce al tuo corpo e alla tua mente. Un pensiero di odio o di rabbia può portare a ferire gli altri. Se commetti un atto violento, significa che hai covato pensieri di odio, rabbia e desiderio di punire. Perciò pensare è già agire. Non occorre che tu dica o faccia niente per agire: produrre un pensiero significa agire.

Quando formuli un pensiero pieno di comprensione, perdono e compassione, quel pensiero avrà immediatamente un effetto di guarigione sulla tua salute fisica e mentale e sulle persone che ti circondano. Se nella mente produci un pensiero pieno di rabbia e di condanna, quel pensiero subito avvelenerà il tuo corpo e la tua mente, e le persone che hai intorno.

Il pensiero è la prima forma di azione, perché è pensando che gettiamo le basi di quello che sarà il nostro impatto sul mondo. Anche le nostre parole hanno un effetto enorme. Se riusciamo a parlare e a scrivere con compassione e comprensione, ci sentiremo magnificamente nel corpo e nella mente. Non parleremo con compassione solo affinché la persona o il gruppo di persone a cui stiamo parlando si sentano meglio! La nostra parola compassionevole esercita un effetto di guarigione anche su noi stessi. Dopo che sarai riuscito a dire qualcosa che esprima gentilezza, perdono e compassione, ti sentirai molto meglio.

Quando scriverai parole piene di compassione e di perdono, ti sentirai più libero, anche se la persona a cui stai scrivendo non le avrà ancora lette. Già prima di impostare la lettera o di inviare il messaggio elettronico o l’sms, starai meglio. Anche chi leggerà le tue parole avvertirà la tua compassione. Allo stesso modo, se parli con rabbia e violenza, se le tue parole sono animate dal desiderio di punire, sia tu che la persona che ascolta avvertirete una sofferenza ancor maggiore. Pensa a un bambino che sente litigare i suoi genitori. Anche se non sono dirette a lui, quelle parole piene di rabbia produrranno un effetto molto simile. La parola, la seconda forma di azione, può guarire e liberare, ma può anche causare distruzione e dolore.

La terza forma di azione è l’azione fisica. Noi tutti comunichiamo con il linguaggio del corpo (i pugni chiusi, o le braccia aperte), ma anche con le nostre azioni di più ampio raggio (comprese le cose per cui scegliamo di impegnarci, il modo in cui passiamo le nostre giornate, e la nostra maniera di trattare gli altri). Se riesci a fare qualcosa che si proponga di salvaguardare, sostenere, proteggere, consolare, soccorrere o custodire con amore, l’effetto positivo sarà immediato.

Retta Parola, secondo Thich Nhat Hanh, è una parola che esprime non discriminazione, perdono, comprensione, sostegno e amore. Riuscire a dire o scrivere qualcosa del genere è liberatorio e risanatore.

”La Retta Parola è il terzo elemento del Nobile Ottuplice Sentiero. Ogni volta che dici o scrivi qualcosa – in maniera professionale o personale – dovresti farlo con la consapevolezza della non-discriminazione, della comprensione e della compassione. Quello che dici può risanare te, gli altri e il mondo. Sappiamo che troppa sofferenza è causata dall’erronea parola.

Ci sono quattro linee guida che riguardano la Retta Parola.

  1. Parlare sinceramente, senza menzogne.
  2. Parlare in maniera coerente, senza dire una determinata cosa a una persona e qualcosa di diverso a un’altra.
  3. Parlare rispettosamente, senza insultare.
  4. Parlare accuratamente, senza esagerazione. A quel punto stiamo praticando la Retta Parola.

Quando hai il Retto Pensiero sai come avere la Retta Parola. Sai che la persona che ami è impermanente, la sua mente è impermanente e il suo corpo anche. Eppure nella vita quotidiana presumi che sia permanente, quindi la dai per scontata. Retto Pensiero significa che sai che lei è impermanente. Con questa saggezza non ti arrabbierai, cercherai di fare e dire le cose in modo diverso. Quindi non parlare bruscamente affermando: «Lui/lei mi ha tradito». Di’ invece: «Oh, vedo che la colpa della situazione è in parte mia» o «Sono responsabile di non avere gestito bene quella situazione» e così via. A quel punto hai la Retta Parola.

Immagina di sederti a scrivere una lettera colma di perdono e compassione. Mentre la scrivi stai risanando te stesso. Anche se l’altra persona non l’ha ancora letta, il mondo intorno a te comincia a risanarsi. Puoi praticare la Retta Parola quando mandi un’email, ed essa può alleviare subito la sofferenza dentro di te e la sofferenza nell’altra persona. Perché aspettare? Possiamo sempre praticare la Retta Parola per risanare noi stessi, per riconciliarci con noi stessi e con il mondo.

Retta Parola è una parola che esprime non discriminazione, perdono, comprensione, sostegno e amore. Sappiamo che quando riusciamo a dire o scrivere qualcosa del genere ci sentiamo magnificamente. È così liberatorio e risanatore, arreca sollievo. La Retta Parola porta benessere. Qualsiasi cosa contenga discriminazione, odio e il desiderio di punire, farà soffrire noi e gli altri.”

Comprendere significa amare


Né lo stesso né l’altro.  
riconciliazione con i nostri genitori.

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