Il coraggio di lasciar cadere il dramma, spostandosi dal pensare al sentire, e scoprire di poter riposare nell’intensità della sensazione anche solo per qualche istante.
Lasciar cadere la storia e respirare nella nuda sensazione.
La tensione e l’iirrequietezza, non più rifiutate, sono riconosciute come una richiesta di aiuto, un richiamo all’ascolto e un invito al prendersi cura, non più nemiche dai eliminare ma amiche insospettate.
Introduzione alla pratica e domande/risposte
Il corpo Aperto, il corpo Chiuso
Si inizia!
Il respiro, e in particolare la pratica dei tre respiri, sarà il nostro grande amico in questo percorso.
È la pratica del respiro consapevole a immetterti sulla via maestra del ritorno a te stesso, per entrare in contatto con la gioia, la bellezza, le meraviglie della vita che hai in te e intorno a te. La pratica di essere consapevole del tuo respiro, dei tuoi passi, della colazione che stai preparando ti aiuta a tornare a casa a te stesso nel qui e ora, a essere consapevole di ciò che accade nel tuo corpo, nelle tue sensazioni e percezioni, per riconoscere la tua sofferenza e trasformarla”.
VIDEO: Il fondamento della felicità è la compassione
Ecco un video importante che per la sua densità può essere anche ascoltato un poco alla volta lungo la settimana.
Il miracolo della parola amorevole
Nella prima parte del video Thay ci parla di come prenderci cura delle sensazioni dolorose che nascono dal corpo ( dal 9’al 58’ minuto).
Questo richiede coraggio; il coraggio di non scappare dalle nostre sensazioni ma di riconoscerle e con gentilezza accoglierle, respirare con loro.
“Sento, lascio andare”.
VIDEO: Il miracolo della parola amorevole
“Una volta vista la verità e la bellezza in te stesso puoi vederle nelle persone care. Amare significa offrire la nostra presenza a chi amiamo e riconoscere quanto sia importante per noi la loro presenza.Esserci, essere presenti fino in fondo, saper apprezzare la preziosità della persona cara sono pratiche di vero amore. Per essere presente per l’altro devi prima essere presente per te stesso. Hai il tempo di essere presente per te stesso? Hai il tempo di bere una tazza di tè, di mangiare un’arancia, di inspirare, di espirare? Hai il tempo di muovere qualche passo senza pensare ai tuoi progetti?
Se non ti capisci, se non sei capace di accettarti, ti sarà impossibile capire e accettare l’altro. La pratica di consapevolezza ti aiuterà a entrare in contatto profondo con te stesso in modo da poter comprendere la tua sofferenza, le tue difficoltà, le tue aspirazioni più profonde.
È importante sapere che potresti avere una carenza di comunicazione interiore: il tuo corpo e la tua coscienza cercano di dirti molte cose, ma forse non hai il tempo di ascoltarli.
Forse il tuo fegato è in condizioni di grande stress, ma tu continui a bere alcolici. Forse il tuo corpo ti sta implorando di rallentare il ritmo o di prenderti una giornata di riposo, ma tu continui a spingerlo avanti e a lavorare sempre di più.
Forse non sei presente per il tuo corpo: te ne curi troppo poco o non lo sai ascoltare.
Nella tua coscienza potrebbero esserci blocchi di dolore ma tu non la sai ascoltare.
Il primo passo verso la comunicazione amorevole è tornare “a casa”, tornare a se stessi.
È la pratica del respiro consapevole a immetterti sulla via maestra del ritorno a te stesso, per entrare in contatto con la gioia, la bellezza, le meraviglie della vita che hai in te e intorno a te. La pratica di essere consapevole del tuo respiro, dei tuoi passi, della colazione che stai preparando ti aiuta a tornare a casa a te stesso nel qui e ora, a essere consapevole di ciò che accade nel tuo corpo, nelle tue sensazioni e percezioni, per riconoscere la tua sofferenza e trasformarla”.
Thich Nhat Hanh
Due meditazioni guidate e un rilassamento:
Il corpo abitato 1 parte Meditazione AUDIO 18’
Il corpo abitato 2 parte Meditazione AUDIO 14’
il corpo abitato Rilassamento AUDIO 34’
9 minuti per ricordare che siamo liberi. Meditazione breve 9’
Meditazione silenziosa. 5 minuti
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2022 Video Meditazione, Rilassamento e colore, zoom, prima settimana.
questa è l’introduzione alla settimana di una prima versione del percorso incentrata sulla creatività.
“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso,
ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia”
Thich Nhat Hanh
Tre Respiri al mattino
Ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere di risvegliarci in maniera consapevole, senza che i pensieri affollino già di prima mattina la nostra mente causandoci stress, ansia e stanchezza. Il suggerimento è quello di scrivere “sorridi” su un biglietto o su un cartello posizionato in modo tale da poterlo vedere non appena apriamo gli occhi. Basterà guardarlo ed inspirare ed espirare dolcemente almeno per tre volte, lasciando che le nostre labbra formino spontaneamente un sorriso.
Thich Nhat Hanh
Continua l’esplorazione della relazione tra corpo e mente.
Il Sorriso, lo yoga della bocca, può trasformare la nostra giornata.
Ci accompagneranno fiducia e curiosità, l’intenzione di permettere armonia e comunicazione.
Non si tratterà allora di una maschera indossata per ricevere una qualche risposta positiva dagli altri.
Saremo piuttosto all’ascolto di ciò che accade nei nostri contenuti mentali (pensieri, emozioni…) e nel corpo (apertura /chiusura) quando lasciamo che nasca una intenzione di sorriso negli occhi e nella bocca, anche quando questo non corrisponde al nostro stato interiore di quel particolare momento, anche quando pensiamo di non avere proprio nulla di cui sorridere…
Proviamo ad accogliere la nuova giornata e gli accadimenti che la vita ci propone con un sorriso.
“Se nella nostra vita quotidiana possiamo sorridere, se possiamo essere in pace e felici, non solo noi, ma tutti ne trarranno giovamento. Se noi sappiamo davvero come vivere, quale miglior modo di iniziare la giornata che con un sorriso? Il nostro sorriso afferma la nostra consapevolezza e determinazione di vivere in pace e gioia. La fonte di un vero sorriso è una mente attenta.”
Thich Nhat Hanh
Quando siamo capaci di amare noi stessi, stiamo già proteggendo e nutrendo la società. Quando siamo capaci di sorridere, quando siamo in pace, in quel momento c’è già un cambiamento nel mondo.
Thich Nhat Hanh
Sorridere in consapevolezza
L’esercizio successivo è “Sorrido, lascio andare.” “Inspirando, sorrido; espirando, lascio andare. Inspirando, sorrido al mio corpo; espirando calmo il mio corpo. Inspirando, sorrido alle mie sensazioni; espirando calmo le mie sensazioni. Sorrido, lascio andare.” Sorridere è una pratica efficace. Non occorre sentirsi contenti al cento per cento prima di poter sorridere, perché sorridere è una pratica yoga: sorridendo pratichi lo yoga della bocca. Anche se non ti senti contento, sorridere ti aiuta a rilassare i muscoli del viso. Il tuo viso ha circa trecento muscoli, che si tendono quando sei arrabbiato o spaventato: se in quel momento ti guardi allo specchio ti vedi la tensione in faccia. Se invece sai come respirare e sorridere la tensione svanirà ben presto e ti sentirai molto meglio. Puoi aiutare una persona tesa con un sorriso: si sentirà subito molto meglio. “Inspirando sorrido. Espirando, lascio andare la tensione.” Inspirando forse ti renderai conto di essere arrabbiato per quello che ti ha detto o fatto la persona che ami; espirando sorridi perché sai di essere capace di abbracciare quelle sue parole o azioni e di stare in pace. Scriviti questa frase su un pezzetto di carta delle dimensioni di una carta di credito e mettilo nella borsa o nella cartella che porti al lavoro: “Anche se in questo momento sono arrabbiato con la persona che amo, nel profondo so di essere capace di essere pace.”. Poi, quando stai per perdere il controllo di te, tira fuori il bigliettino, leggilo e mettiti a respirare in consapevolezza. È essenziale agire rapidamente, prima di far danno a se stessi e alla persona amata. Dunque, mettiti il Buddha in borsa o in cartella; quando ne avrai bisogno tira fuori il promemoria, leggilo e ritorna alla pratica.
Thich Nhat Hanh
Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Gianni Rodari (Italia, 1920-1980)