1/4 Prima settimana

ASCOLTARE
di Thich Nhat Hanh

‘Dell’ascolto consapevole, di solito rivolto verso qualcun altro, ha bisogno anche il nostro bambino ferito.
A volte, questo bambino ha bisogno di tutta la nostra considerazione e potrebbe emergere dalle profondità della coscienza per chiedere attenzione. Se sei consapevole, sentirai la sua voce che chiede aiuto. In quel momento, invece di lasciarti distrarre da qualsiasi cosa sia di fronte a te, ritorna a te stessa o a te stesso e abbraccia la tua bambina, o il tuo bambino, teneramente.
Puoi rivolgerti a lui con parole amorevoli, dicendo:
“Nel passato ti ho lasciato solo, mi sono allontanato da te, mi dispiace.
Da ora in poi ti voglio tenere tra le mie braccia”.
Potete dire: “Caro, sono qui per te e mi prenderò molta cura di te, so che soffri così tanto. Sono stato occupato e ti ho trascurato, ma adesso ho imparato come tornare da te”.
Potrebbe essere necessario piangere insieme con quel bambino o quella bambina feriti. In qualsiasi momento tu ne avverta la necessità, puoi sedere e respirare con lui o lei: “Inspirando, torno dal mio bambino ferito; espirando, mi prendo cura di lui”.
Parla al tuo bambino molte volte al giorno, solo così potrà guarire. Abbraccialo teneramente e rassicuralo che non lo lascerai di nuovo solo, senza attenzione; lo hailasciato solo così tanto tempo! Per questo hai bisogno di cominciare proprio ora a praticare in questo modo. Se non ora, quando?
Se impari a tornare a lui e ad ascoltarlo attentamente ogni giorno, per cinque o dieci minuti, la tua guarigione sarà possibile.
Quando scali una bella montagna, invita la tua bambina, o il tuo bambino interiore a farlo con te. Quando contempli il tramonto, invita anche lei o lui a gioirne. Se lo farai per un po’ di settimane, o mesi, il bambino ferito guarirà.
Con la pratica possiamo vedere che il nostro bambino interiore non è soltanto parte di noi, ma può rappresentare svariate generazioni. Nostra madre probabilmente ha sofferto, nostro padre anche, e forse nessuno dei due è stato capace di accudire ilproprio bambino interiore. Allora, quando abbracciamo il bambino ferito in noi, abbracciamo quello di tutte le generazioni passate. Questa pratica non è soltanto per noi stessi, ma per innumerevoli generazioni di antenati e discendenti.
I nostri antenati forse non sapevano come prendersi cura del bambino interiore e ci hanno quindi trasmesso questa difficoltà. Praticare significa porre fine a questo ciclo.
Se curiamo il bambino che soffre in noi, non libereremo soltanto noi stessi, ma anche chiunque ci abbia ferito o abbia abusato di noi, probabilmente a sua volta vittima di abusi. Alcune persone hanno praticato con il loro bambino interiore per molto tempo.
La loro sofferenza si è alleviata, hanno sperimentato la trasformazione e le loro relazioni con i famigliari e amici sono diventate molto più facili. Soffriamo perché non siamo mai stati sfiorati dalla compassione e dalla comprensione, ma se generiamo l’energia della presenza mentale, compassione e comprensione diventano possibili e permettiamo alle persone di amarci. Magari prima eravamo sospettosi nei confronti di tutto e di tutti; la compassione ci aiuta a entrare in relazione con gli altri e a instaurare nuovamente la comunicazione.
Le persone intorno a noi, famigliari e amici, forse portano in sé un bambino profondamente ferito. Se abbiamo imparato ad aiutare noi stessi, possiamo aiutare anche loro. Quando abbiamo curato noi stessi, le nostre relazioni con gli altri diventano molto più facili. Ci sarà più pace e amore dentro di noi.
Ritorna a te stesso e prenditi cura di te. Il tuo corpo ha bisogno di te, le tue sensazioni hanno bisogno di te, le tue percezioni hanno bisogno di te. Il bambino ferito o la bambina ferita ha bisogno di te. La tua sofferenza ha bisogno di essere riconosciuta.
Torna a casa e sii consapevole di tutto ciò. [Con l’espressione “tornare a casa” Thich Nhat Hanh intende l’atto di tornare a casa in se stessi e nel momento presente, utilizzando, per esempio, la pratica dell’ascolto del respiro o dei propri passi; il “qui e ora” è considerato la nostra casa naturale]. Pratica il respiro e la camminata consapevoli. Fai ogni cosa in presenza, allora puoi veramente esserci, allora puoi amare.

‘Puoi scrivere una lettera al bambino dentro di te per dirgli che farai qualsiasi cosa per guarire le sue ferite.’
T.N.Hanh
   Come posso imparare ad amarmi?        Prima parte
4 mercoledì h21-22:30

“Sentire è già amare”
dal 1 al 22 giugno.
su Zoom:
https://us02web.zoom.us/j/6100196304…
ID riunione: 610 019 6304
Passcode: 3VYgVh:

Percorso di quattro settimane: l’arte di comunicare

Cari amici c’è la proposta di dedicare 4 settimane alla relazione, alla Comunicazione.
Ci lasceremo aiutare dal testo di Thich Nhat Hanh: ‘L’arte di comunicare’.
Ci sarà preziosa la cura nel coltivare la sensibilità di un corpo abitato, nel rispetto, nell’ascolto e quindi nell’affetto dell’incontro con se stessi e con l’altro.
Quattro settimane per accompagnarci, in questo delicato momento, verso una comunicazione e una relazione che possa essere sentita, abitata, riconosciuta a partire dal rispetto del nostro sentire e del sentire dell’altro.

Dopo una breve seduta e il rilassamento, ci sarà – per chi lo desidera- un lavoro più sperimentale che riguarderà la comunicazione scritta, con se stessi e con l’altro. Sarà bene avere accanto a se già pronto un bel quaderno e una penna (e colori!) che ci potranno poi anche accompagnare come diario di bordo in questo mese.

Oltre a questa pratica di scrittura delle prime due settimane, esploreremo nella Seconda parte del percorso, anche quella del Comunicare con il bambino interiore (verranno forniti di volta in volta le pratiche e materiali)
Dopo queste pratiche, per chi può partecipare con continuità, c’è la possibilità di condividere.
Ogni settimana verrà proposto un video di Thich Nhat Hanh, e il materiale per una pratica comune da coltivare insieme.
un grandissimo abbraccio dal Sangha del Salento

‘Puoi scrivere una lettera al bambino dentro di te per dirgli che farai qualsiasi cosa per guarire le sue ferite.’
T.N.Hanh

1-4   Una lettera al bambino interiore.
Meditaione rilassamento e scrittura

1/4  Meditazione rilassamento canto e scrittura . 1^ settimana
‘Puoi scrivere una lettera al bambino dentro di te per dirgli che farai qualsiasi cosa per guarire le sue ferite.’
T.N.Hanh

Una lettera al tuo bambino interiore

Dobbiamo parlare al nostro bambino o alla nostra bambina interiore ed è altrettanto importante che anche lui o lei si esprima. Se non abbiamo avuto la possibilità di farlo da bambini, ora lo possiamo fare. Proviamo a scrivere una o più lettere al bambino dentro di noi per dirgli che riconosciamo la sua presenza e che faremo qualsiasi cosa ci sia possibile per guarire le sue ferite. Dopo aver scritto un po’ di lettere potremmo notare che anche lui ha qualcosa da scriverci.”
Solo l’amore e la compassione ci faranno trovare le parole giuste per quel bambino.

La lettera permette di guardare in profondità e aiuta il nostro cuore a espandersi con gentilezza amorevole. Questo è l’unico modo per riuscire ad abbracciare la nostra sofferenza e piano piano guarire.
Un cuore amorevole e compassionevole comincia a ingrandirsi e così siamo in grado di contenere e sopportare ogni genere di sofferenza. Questo perché, come dice il Buddha, quando cade del sale dentro un bicchiere d’acqua, l’acqua non si può più bere. Ma se mettiamo la stessa quantità di sale in un fiume pulito e grande, possiamo bere quell’acqua. Questo perché il fiume è grande e, anche se vi cade un po’ di sale, la sua acqua rimarrà potabile.
Vale lo stesso per il nostro cuore che, se piccolo, non può tollerare la sofferenza che ci può essere stata causata da un trauma.

Ma quando, con la gentilezza amorevole e la compassione, il nostro cuore diventa grande, può abbracciare il dolore senza soffrire.
E noi piano piano guariamo dalle nostre ferite.

Come posso imparare ad amarmi? Prima parte

La solitudine e l’illusione della connessione

Your Content Goes Here